L’equipaggio Monti-Donghi hanno affrontato la mitica gara a bordo della berlina targata Classic Lions.

 

 

 

Brescia-Roma-Brescia, i punti fermi della “Corsa più bella del Mondo”sono sempre gli stessi, dal 1927.
Quest’anno, complice la pandemia che sta colpendo inesorabile ogni angolo del pianeta, le cose si sono fatte più complicate ma , grazie ai rigidi protocolli emanati dalla Federazione e applicati alla perfezione dagli organizzatori, la mitica cavalcata sulle strade del Bel Paese si è svolta regolarmente portando, quello si, un briciolo di serenità tra la gente che , con mascherina d’ordinanza, non ha voluto mancare all’appuntamento con la Freccia Rossa, punteggiando i bordi delle strade e i centro storici attraversati dal “Museo viaggiante”.
Quest’ anno, anche Classic Lions non ha voluto mancare, onorando fino in fondo la propria “Mission”, mettendo in evidenza, attraverso la presenza alle gare storiche, il marchio Peugeot e le sue vetture storiche che hanno fatto la storia del mondo delle competizioni.
Un palcoscenico ideale per celebrare nel migliore dei modi i 210 anni del marchio, un anniversario orgogliosamente rappresentato dal logo ufficiale sulla fiancata della Peugeot 403 del 1956 in gara con l’equipaggio composto da Luca Monti e Alberto Donghi.
Come sempre, sotto l’aspetto sportivo, la gara è stata molto impegnativa, resa ancora più difficile dalle condizioni meteo che hanno caratterizzato l’edizione 2020 della 1000 Miglia in versione autunnale.
L’equipaggio del leone, dopo la partenza di giovedi 22 ottobre da viale Venezia a Brescia, ha attraversato i suggestivi comuni del Lago di Garda, Desenzano e Sirmione, passato da Villafranca di Verona, Mantova, Ferrara e Ravenna per concludere la prima giornata di gara a Cervia – Milano Marittima.

Il giorno successivo, venerdì 23, procedendo verso Cesenatico (FC), la Peugeot 403 è scesa verso le zone che portano ancora i segni del terremoto del 2016, toccando San Marino, Urbino, Fabriano, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Amatrice.
Da Rieti, poi il sospirato arrivo a Roma, dove si è conclusa la seconda tappa con la sfilata lungo la passerella di Via Veneto.
Sabato 24, la tappa più lunga. Dopo i classici passaggi da Ronciglione, Viterbo, Radicofani e Castiglione d’Orcia l’arrivo a Siena con una sosta ristoratrice nella magnifica Piazza del Campo. Nel pomeriggio Risalendo da Lucca e passando per Viareggio, la berlina del leone ha lasciato la Toscana attraverso il Passo della Cisa, per poi raggiungere in serata Parma.
Domenica 25 ottobre si è celebrata la giornata conclusiva che dopo i passaggi da Salsomaggiore Terme, Castell’Arquato, ha visto l’equipaggio Peugeot rendere omaggio alle zone più colpite dall’inizo della pandemia: il transito a Codogno è stato uno dei momenti più carichi di emozione, con la popolazione entusiasta e felice di poter godere del passaggio del museo viaggiante.
Nel pomeriggio il passaggio ad un’altra delle località più colpite, Bergamo, prima di raggiungere la pedana di arrivo di Viale Venezia a Brescia, dove tutto ebbe inizio 93 anni fa, con la prima Coppa delle 1000 Miglia.
Ben 1.800 chilometri di gara, senza il minimo problema, con gli interventi dell’assistenza tecnica del Team al seguito della vettura, che si sono limitati ai controlli di routine, a conferma, ancora una volta, della storica e – consolidata negli anni – affidabilità delle vetture Peugeot.

L’equipaggio Classic Lions dopo 45 ore di guida ha ottenuto un ottimo 51mo posto assoluto su 354 equipaggi al via. Praticamente il massimo ottenibile, tenendo conto del coefficiente della vettura.
Una classifica, quella del coefficiente 1,30, in cui Monti-Donghi hanno primeggiato, come Guiraud e Chevron che nel 1957 portarono la Peugeot 403 sul primo gradino del podio della classe “Turismo Preparato” fino a 1.600 cc.

 

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